“Beauté parfaite” è una composizioni di Antonello da Caserta, noto e geniale compositore italiano del xv secolo, il cui testo, caso eccezionale, è opera di un altro compositore assai noto: Guillaume de Machaut. Ma i riferimenti ad altre opere non si limitano solo nel testo: infatti anche il tema portante del brano rimanda ad altre composizioni coeve di altri autori, quasi ad evidenziare una scuola di pensiero che attraversava le corti europee nei primi decenni del XV secolo.
Alcuni grandi musicologi del secolo scorso ritenevano che diversi brani manieristici del periodo a cavallo tra ‘300 e ‘400 fossero mere speculazioni teoriche, privi di trasporto emotivo e frutto di puri giochi cerebrali. In realtà il noto “Beautè parfaite”, che rientra a pieno titolo tra i brani di quel periodo e di quel manierismo, è rappresentativo di un lirismo che esprime una dolcezza infinita. E proprio la percezione di “infinito” è la risultante del complesso ed enigmatico gioco ritmico fra le tre voci.
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